Sento già i Mysteriani protestare...
Perché il night game dovrebbe essere una cazzata?
Decine e decine di libri scritti su tattiche da rimorchio nei locali, dance game e giochetti vari, plotoni di wannabe-PUA che si lanciano all'attacco sul dancefloor...
Tutto questo perché ti hanno insegnato che per rimorchiare bisogna andare in disco.
Perché quando vanno in disco le ragazze si tirano.
E se si tirano vuol dire che sono disposte all'accoppiamento.
E mettiamoci dentro anche il discorso dell'efficienza, bla, bla, molti set nello stesso luogo, 200 aperture a sera, eccetera.

Oh, ti dico un segreto.
Le ragazze vanno a ballare perché vogliono ballare.
Le ragazze si tirano perché vogliono sentirsi belle.
Le ragazze non vanno a ballare e non si tirano per scopare con te.
Sorpreso?

Questo vuol dire che non dovresti andare in discoteca?
No, puoi tranquillamente andarci.
Questo vuol dire che non si rimorchia in discoteca?
No, anzi, probabilmente se hai voglia di una scopata gratis con una sconosciuta è il posto migliore.
Quello che sto dicendo è che se vuoi sedurre e conoscere una ragazza per poi conquistarla, andare in discoteca è una cazzata.

La seduzione è un qualcosa che comporta un certo scambio di informazioni sensoriali tra due persone. Non a caso ho detto sensoriali: ci sono stimoli uditivi (parlarsi), visivi (guardarsi), olfattivi (il profumo di lei e quello di lui, quello del posto dove la porti), tattili e così via.
Meno filtri ci sono in questo scambio di informazioni, più facilmente scorre la cosa e il tuo processo di seduzione fila via liscio come l'olio.

Allora spiegami perché dovresti rimorchiare in un posto in cui:
- il 90% delle persone si veste come normalmente non fa;
- il 90% delle persone si comporta come normalmente non fa;
- il 90% delle persone parla con persone con cui normalmente non parla;
- non si sente un cazzo;
- probabilmente hai bevuto un paio di drink per darti coraggio, cosa che normalmente non fai.

Ora, se devo andare in concessionario a comprare la macchina, vado a vederla dal vivo e provo anche a guidarla. E non in pista: faccio il giro dell'isolato e/o della zona industriale, insomma una strada normale che mi permetta di provare una guida normale che farei, per esempio, nel tragitto casa-lavoro. Questo per un motivo semplice: non voglio prendere un'inculata.

Nel caso tu voglia sedurre una persona, invece, perché ti ostini a cercarla in un posto in cui l'impressione che avrai di lei sarà totalmente falsata? L'inculata te la stai cercando col lanternino!

Allora, come facciamo a fare il test drive della seduzione?

Come al solito, ci arriviamo.
Con calma.

The Doctor


Parliamo un attimo dei cosiddetti “opener”.

Per chi non ha dimestichezza con il linguaggio “tecnico”, un opener non è altro che una frase ad effetto, più o meno lunga, che nelle intenzioni del sedicente “Artista del rimorchio” dovrebbe rompere il ghiaccio con la bella sconosciuta che si vuole rimorchiare. Più l’opener è efficace, maggiori dovrebbero essere le probabilità di “chiusura” (il raggiungimento dell’obbiettivo).

Allora, per prima cosa ti faccio toccare con mano quanto realmente contano questi opener. Ecco, ti è mai capitato di intrattenere una piacevole conversazione con una persona? Magari aprendo centinaia di parentesi, saltando da un argomento all’altro, perché la conversazione veniva spontanea e naturale? Hai presente che – a volte succede – mentre parlate di un argomento, vi fermate e vi chiedete: “com’è che siamo finiti a parlare di questo?” e si fa il gioco divertente di ricalcare la catena di associazioni mentali che hanno portato la conversazione lì. Nella maggior parte dei casi, l’argomento di partenza è completamente slegato da quello di arrivo.

Quindi, in tutta sincerità, quanto può contare l’opener come argomento di conversazione?
Quando ti renderai conto che il vero opener sei tu?

La maniera in cui appari, in cui sorridi, in cui saluti… è quello a colpire positivamente la ragazza che approcci. Non la frasetta magica.

Inutile che ti prepari la storia dell’amico con la fidanzata gelosa. Tanto più perché lo sai, vero, che la prima reazione della ragazza sarà: “Cosa? non ho capito niente”. Un po’ perché nel locale c’è casino, un po’ perché sicuramente te la stai facendo sotto e senza rendertene conto ti mangi le parole.

E allora? cosa diciamo alla ragazza che stiamo per approcciare?

A dire la verità, un opener ci sarebbe.

È un opener universale, testato, funzionante e che apre tutte le porte. Come dici? non ci credi? E invece è così.

Vuoi saperlo? Eccoti accontentato.

L’opener universale, dai superpoteri magici e che puoi usare in tutte le situazioni e in ogni momento è…









(rullo di tamburi)











… “Ciao!”

E poi?

Ci arriviamo.
Con calma.

The Doctor



Sembra facile, vero?
Quando qualcosa non va (e se siete qui, quel qualcosa è probabilmente il vostro rapporto con le donne) di solito ci sono due reazioni.
La prima (quella dei perdenti, non nascondiamoci dietro a un dito) è quella che vediamo nella maggioranza delle persone. La colpa è sempre degli altri: la stronza che non ci ha dato attenzione, perché attratta solo dal denaro o dalla bellezza esteriore. Lo stronzo ricco e palestrato che ce l’ha portata via. Le amiche stronze della stronza, che ci hanno impedito di rimorchiarla (ma se era stronza fin dall’inizio, perché rimorchiarla?)
La seconda reazione è un po’ più matura, ed è rendersi conto che se non raggiungiamo i nostri obiettivi, molto probabilmente siamo noi a sbagliare. Questo è un ottimo pensiero: il primo passo per risolvere un problema è riconoscere di averlo. Quindi ci si chiede “dove sbaglio?”
Attenzione: siamo proprio sicuri che sia la domanda corretta?
La domanda “dove sbaglio?” fa intendere che stiamo facendo qualcosa di sbagliato. Che ci sia qualcosa di errato nelle nostre azioni.
Ecco che ci precipitiamo, quindi, ad analizzare quello che diciamo e facciamo, perché sicuramente il problema sarà lì…
Eppure, ci siamo mai chiesti se il problema è in quello che siamo?
Con “quello che siamo” non intendo dire che un tipo di persona è migliore o peggiore di un’altra. La nostra situazione dipende da un sacco di fattori (estrazione sociale, educazione, amicizie, famiglia…) di cui alcuni sono controllabili, altri no. Ma siamo proprio sicuri che non si possa fare niente?
Sembra molto facile dire “ok, intanto modifico le mie azioni, poi pian piano queste modificheranno il mio modo di essere.”
Chi dice così magari compra un manuale di seduzione. O guarda qualche video di qualche PUA (artista del rimorchio). Esce. Copia due tecniche. Magari rimorchia. Magari scopa pure.
E poi?
Te lo dico io. Poi succede che resta tanto sfigato quanto prima. Uno sfigato che ha scopato è tanto perdente e patetico quanto uno sfigato vergine.
Mettiti in testa una cosa. Non sei sfigato perché non hai una donna, è il contrario: non hai una donna perché sei uno sfigato. E imparare a memoria due frasi e tre giravolte da fare in disco non ti smuoveranno di un millimetro dalla situazione in cui sei.
E’ arrivato il momento di renderti conto che le cose non cambiano se tu non cambi.
Come fare?
Ci arriveremo.
The Doctor

Lo so cosa state pensando.
“Oh, guarda. Un altro blog/forum/sito sulla seduzione. Si sentiva proprio la mancanza di altri copiaincolla dai libri di Mystery, DeAngelo, Gambler…”
Fermi là.
Questo blog è diverso dagli altri. E vi elenco subito un po’ di differenze.
1) Niente “Tecniche”. Qui non troverete elenchi di mossette o frasi a effetto. Le abbiamo viste, le abbiamo provate e le abbiamo anche abbandonate. Se volete la “Mossa Segreta” per la seduzione, compratevi il Metodo Mystery. Spiegherete poi voi alla tipa che non conoscete nessuna ragazza gelosa.
2) Niente pagliacciate. Lasciate cappelli di pelliccia e catenazze d’oro alle rockstar. Il nostro motto è: trasparenza. Farai la rockstar quando sarai una rockstar. E non è detto che tu non possa diventarlo.
3) Qui è tutto nuovo. Veniamo da background diversi, come educazione e come estrazione sociale. Abbiamo visto e spesso sperimentato metodi, corsi e tecniche di seduzione come se non ci fosse un domani. Qualcosa ha funzionato, qualcosa no. Alla fine abbiamo capito che eravamo noi a funzionare, non le tecniche. Allora, perché non andare dritti al sodo? Si risparmia tempo e denaro. Quindi abbiamo elaborato un sistema di apprendimento, che – a quanto abbiamo testato, su di noi e su nostri allievi – funziona, e funziona bene.
4) Siamo esseri umani. Siamo partiti da zero come (probabilmente) voi che ci leggete. Sappiamo cosa vuol dire avere paura. Sappiamo cosa vuol dire trovarsi nella merda. Sappiamo cosa vuol dire doversi tirare fuori dalla merda. Non siamo supereroi e non vi chiediamo di esserlo. Eccovi la buona notizia: non serve essere supereroi per essere felici, affermati – e soprattutto, per scopare.
5) Funzioniamo. Quel che va bene per me non va bene per te. Quel che va bene per Tizio non va bene per Caio. Ma quando Tizio e Caio, dandoci retta, cominciano prima a togliersi la paura di approcciare, poi a uscire con le tipe, poi a scoparle… aggiungiamo che Tizio e Caio non sono stati due, ma qualche decina. Non abbiamo migliaia di studenti nel mondo, ma diciamo che il sistema è collaudato.
Detto questo, abbiamo deciso di portare il nostro sistema al grande pubblico. Grande, si fa per dire. La nostra pubblicità è il passaparola, la nostra forza la semplicità. Qui non troverete concetti astrusi. Poche cose, essenziali, ma (speriamo) utili.